Pane, pizza, passione – Incontro amatoriale di arte bianca

L’opportunità per incontrarci e passare assieme due giorni di impasti non ha storia!

Si è concluso ieri un mini raduno romano con alcune amiche di impasti con le quali ho passato una due giorni colmi di emozioni con il risultato che, insieme, abbiamo realizzato dei pani splendidi ma soprattutto pieni di nozioni che ho avuto il piacere di tramandare loro.

L’incontro prevedeva un impasto collettivo di pizza al piatto con lievito di birra e pane casareccio con pasta madre per cui abbiamo affrontato, necessariamente, anche la corretta gestione della pasta madre solida e liquida e le giuste dosi di lievito di birra da impiegare per realizzare un impasto di pizza.

Dal punto di vista teorico, abbiamo affrontato fasi importanti cruciali della panificazione, i termini più corretti da utilizzare, i processi che si innescano all’interno di un impasto e tutto quanto fosse di mia conoscenza.

Considerazioni Finali

Tramandare l’arte bianca a persone che, investite dalla stessa passione, ti osservano mentre trasferisci loro quello che via via hai imparato e che continui ad imparare e mettere in pratica è una cosa che emoziona molto.

E’ fantastico osservare il loro stupore di fronte ad un impasto che si gonfia e si riempie di anidride carbonica sotto i loro occhi, mano mano che viene lavorato e poter spiegare il perché. Naturalmente l’esperienza da me acquisita fin qui è una cosa che si lascia osservare ma ho cercato più che altro far impastare loro.

Sono loro che dunque hanno realizzato, ognuno in proprio, l’impasto sotto la mia guida e che meritano di essere gratificate qui e altrove perché comunque, ognuna di loro, ha dimostrato di avere il proprio “istinto”, la passione e il cuore. Elementi che non si acquisiscono se non si possiedono.

Questo “tramandare” è nelle mie corde da sempre. Trasferire quel che so e che imparo ogni giorno della mia vita mi appartiene, fa parte di me come di ognuno di noi quando trasferiamo a qualcun altro ciò che sappiamo.

Gli incontri reali per me rappresentano momenti indelebili, fissati nel mio cuore anche quando la gratitudine viene disattesa da chi in passato ha solo ricevuto. So bene che in cuor loro, tutte le persone che non riconosceranno un valore a questa realtà sanno dove hanno attinto , almeno una volta, nel loro percorso di crescita e questo resta per me un valido motivo di orgoglio, anche se invaso da una punta di amarezza. Chi ha potuto conoscermi di persona ha visto un sentimento sincero e guardandomi negli occhi, ha compreso. Doni umani che raccolgo nel mio prezioso scrigno dei ricordi, gelosamente custodito nel mio cuore, cassaforte dell’amore.