Siamo in quel di novembre e con temperature ambientali che si aggirano tra i 20 e i 21°C in casa. Sono le due di notte e sto per andare a letto quando mi viene in mente che mi serve il pane per l’indomani. A voi sembrerà assurdo ma è una bella sensazione quella di sapere che posso fare il pane a qualunque ora del giorno e della notte, senza dovermi preoccupare più di tanto di tutti quegli accorgimenti che comunque, per fare un pane “vendibile” bisogna avere. Noi però lo dobbiamo mangiare e il pane da vetrina, per quanto bello, porta via molte risorse che non sempre si hanno. Questo pane che vedete si è fatto da sé. Io mi sono limitata a miscelare brevemente gli ingredienti e a lasciarlo tranquillo tutto il tempo necessario affinché tutti i processi biologici avvenissero con naturalezza. Senza fretta e senza aspettative. Devo dire che mi ha sorpresa ma del resto, ogni pane è una sorprendente magia! Non riscrivo qui la ricetta perché la base è sempre la stessa del Pane senza impasto che ormai tutti hanno imparato a fare partecipando attivamente ai miei eventi collettivi e il mio grazie va, come sempre, a Jim Lahey.
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