Pane di grano tenero con farina di tipo 1 del molino Cipolla

Conosco la famiglia Cipolla da quando ero piccola. Mio padre, a cui misero nome Felice (per gli amici Tino), terracinese di nascita, era molto amico della storica famiglia e a casa ne parlava spesso anche se a me, purtroppo, è rimasto solo un fievole ricordo rafforzato solo dalla reverenzialità che lui aveva per il pane, tanto amato. Da ragazzina io non attribuivo troppo valore al pane e anzi, devo dire che lo apprezzavo ben poco. Ho “riscoperto” questo valore e la sua simbolicità solo dopo essermi sposata e comprendendo a mie spese il sacrificio quotidiano necessario che i miei genitori affrontavano per procurarselo. Essendomi trasferita a Latina subito dopo il matrimonio, dove il pane casareccio ancora oggi non è virtù di questi abitanti (molti dei quali migrati dal nord in occasione della bonifica pontina), iniziai ad avvertire la mancanza di quei profumi intensi cui ero abituata e così, mi appassionai a quanto involontariamente mi fu trasferito dai miei fin da giovanissima, trasformando la mia mancanza in una passione talvolta anche eccessiva. Sugli scaffali dei super, le farine del Molino “di casa mia” non mancano ed ecco che di recente noto una novità mai vista prima. Uno sfarinato di grano tenero di tipo 1 che mi guardava e mi diceva provami…provami!
Ebbene, vi garantisco che non sono riuscita a smettere di annusare il mio pane caldo, realizzato con questa farina e che ha rievocato tutti i miei ricordi di bambina. Desidero dedicare quindi al molino Cipolla, un piccolo ringraziamento e lo faccio come sempre a modo mio!

Pane laziale

La storia del Molino inizia in quel di Terracina nel lontano 1928 quando Cesare Cipolla decide di rilevare l’industria molitoria dalla conterranea famiglia Spezzaferro. La struttura del mulino in pietra produceva farine di qualità per Terracina e zone limitrofe già dal XVI secolo.
Cesare divulgò il prodotto della sua macinazione come “L’antica Farina per dolci e pasta”.

Nel 1972, per volontà di Antonio Cpolla che a quei tempi aveva preso in gestione il molino, gli impianti di molitura passarono dalla macinazione a pietra a quella a laminatoi diagonali. Tuttavia, le prime migliorie tecnologiche di produzione computerizzata risalgono al 2004 grazie all’introduzione di moderni macchinari in grado di gestire la catena di lavorazione nel rispetto delle normative vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare. Nel 2011 viene realizzato il nuovo impianto di stoccaggio, mentre dal 2013, grazie all’innovativo e indipendente impianto di impacchettamento automatico il prodotto finale della macinazione resta protetto da eventuali contaminazioni esterne.
Giunta ormai alla quarta generazione, la famiglia Cipolla continua a tutt’oggi a prestare meticolosa attenzione per la materia prima, elemento primario per un prodotto finale di ottima qualità.
Il grano tenero italiano rigorosamente coltivato con metodi naturali, viene macinato permettendo una vasta scelta di farine, ognuna delle quali, ideale per specifiche preparazioni. Dalla farina “00” per pane e pizza a quelle indicate per la preparazioni di dolci, polenta, prodotti integrali. A completare il corollario, le semole, ottime per preparazioni come pasta e panificati.

“I nostri prodotti sono la base per le vostre ricette. Imigliori momenti si passano attorno a un tavolo ed è per noi di vitale importanza fornirvi un prodotto di qualità che sia all’altezza di questi momenti”.

Lo studio e la ricerca su come macinare il grano e lavorarlo, richiedono un notevole impegno ma alla base di ogni formula gli ingredienti principali sono sempre gli stessi: passione, dedizione e attenzione.

La ricetta del mio profumatissimo pane

Ingredienti

  • 100% di farina di grano tenero di tipo 1 del Molino Cipolla (12% di proteine)
  • 70% di acqua
  • 19.6% g di riporto
  • 1.5% di sale

Procedimento

  1. Predisporre la farina ad un processo idrolitico di tre ore con parte dell’acqua.
  2. Amalgamare il riporto al composto assieme al resto dell’acqua aggiunta gradualmente e al sale.
  3. Lasciar puntare la massa fino al raddoppio
  4. Formare e mettere in appretto fino a quando il pane abbia quasi raggiunto poco più della metà del suo completo sviluppo
  5. Depositare a +4°C per 12 ore
  6. Accendere il forno a  250°C e attendere che sia giunto a temperatura
  7. Poco prima di infornare, incidere il pane a piacere
  8. Cuocere con vapore in discesa per 60 minuti abbassando la temperatura del forno ogni 10 minuti

Per conoscere gli aspetti della panificazione e i vari termini e processi indicati, far riferimento alle pagine indicate di seguito. Per richieste di aiuto o spiegazioni ulteriori, puoi lasciare dei commenti ai quali sarò lieta di rispondere.

Buon Pane!

Matematica e panificazione

La pasta di riporto

L’autolisi, tecnica di pre impasto nella panificazione

Spia di lievitazione

 

 

 

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