Era un pò che non realizzavo un pane di tutta semola rimacinata. La semola utilizzata per questo pane è una semola di ottima qualità, coltivata nelle terre di Altamura (Puglia). Vi invito a provarla poiché è davvero molto, molto buona. Io la trovo a prezzo decisamente conveniente, venduta in sacchi da 5 kg al mulino locale ma si trova abbastanza facilmente nelle catene di supermercati Panorama
Ieri ho voluto tentare nuovamente il pane cotto con tecnica del freddo. Ho usato farina di Tumminia o Timilia (grano duro antico di sicilia) e naturalmente, lievito madre e devo dire che il risultato mi ha davvero soddisfatta. Ma cosa vuol dire cottura con tecnica del freddo?
Questo pane è dedicato a chi lavora o a chi come me necessita di avere un pane pronto per l’ora di pranzo. Per essere in linea con le tempistiche ho adottato una procedura di cottura fin’ora mai sperimentata prima che un collega panificatore amatoriale come me, Stefano Pibi, ha generosamente condiviso nei vari gruppi presenti su Facebook. La procedura consiste nel cuocere il pane “a freddo”, precedentemente lievitato in frigorifero ad una temperatura di +4°C.
Tra le varie ricerche ho recepito che questo prodotto crea una lievitazione spontanea derivante da una miscela a base di fermenti lattici ed altri tipi di fermenti derivanti da miele e sale e che, se uniti alla farina, sono in grado di provocare lievitazione naturale di tipo biologico
Il termine biga, impasto pre-fermentato di origini italiane, indica una miscelazione di farina, acqua e lievito (in bassa percentuale) che precede l’impasto finale. Di consistenza asciutta,…
Il Poolish (ingelse) è una tecnica di impasto pre-fermentato che pare sia stata adottata definitivamente in Francia a partire dal XIX secolo. Secondo alcune notizie…
La pizza a legna con lievito madre non l’avevo mai mangiata. In occasione del terzo laboratorio di panificazione che si è svolto ieri a Roma, dove ho avuto il pacere di trasferire ciò che fino ad oggi ho acquisito sugli impasti per pane e pizza con lievito madre a 17 meravigliose donne rapite dalla magia della “polvere bianca”, ho avuto modo di comprendere se il mio impasto avrebbe reso l’idea di una vera pizza a legna simile a quella della pizzeria.
Alcuni impasti ad esempio, vengono lasciati fermentare a lungo per ottenere un risultato che restituisca il massimo del sapore ottenuto dai cereali o dalle miscele create e spesso, per avvicinarci il più possibile al prodotto realizzato da un panificatore professionale…
Nella panificazione è necessario sapersi districare nelle tempistiche e nelle temperature per controllare il risultato del nostro prodotto finale.
Questo è un procedimento che ho realizzato un pò di tempo fa ma non avevo ancora avuto tempo di trascriverlo nel blog. E’ una pizza che prevede un impasto indiretto (o preimpasto) quindi dovrete armarvi di santa pazienza perché tra il preparare questa pizza e mangiarla trascorreranno 58 ore circa
Per questa pizza con lievito madre utilizzato un preparato per pizza proveniente da un molino umbro, il Molino Silvestri Vinicio ed ho potuto testare questa farina grazie alla mia amica Liana Galbani
Quella che ho usato in queste pagnotte è una farina di tipo biologico e con questo non voglio dire che con altre farine il pane non viene ma è tutta altra storia. Sul mercato ci sono tipologie di farine che ti fanno passare come integrali ma non lo sono affatto e si vede. La crusca presente in questa farina non è aggiunta dopo la setacciatura e si presenta incorporata alla farina stessa, di dimensioni molto ridotte rispetto a farine di più scarsa qualità.
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