Di nuovo il Tritordeum, sfarinato dalle proprietà organolettiche favolose di cui vi ho già parlato in questa pagina ma con un procedimento alternativo al senza impasto. Questa volta, avendo un contenuto proteico lievemente superiore, ho optato per una una sosta in frigorifero che avrebbe anche potuto essere più lunga di quanto previsto in ricetta. Stiamo facendo questo pane in un evento collettivo a distanza presso il gruppo “PazZi per il Pane” dopo il mini raduno tenutosi a casa della mia carissima amica Maria. Gli argomenti trattati vertono sull’auto formazione del glutine poiché i grani duri in generale richiedono tempi più lunghi per la disgregazione idrolitica delle proteine e degli enzimi contenuti nello sfarinato e soprattutto sul come si opera in modo corretto una autolisi ad hoc. Se siete curiosi, venite a trovarci nel gruppo. Per quanto riguarda la ricetta, il procedimento è simile al mio ultimo pane per cui non lo scriverò di nuovo ma vi rimando alla pagina che, in linea di massima lo descrive, chiaramente, con gli accorgimenti del caso che opereremo in tempo reale nel gruppo. Vi aspetto.